“LA  CONTESSA” : la 
															mia famiglia 
															putativa.
												
												
												
												
												Fiamma e 
												
												
												Hilbert
															
															 
															
															
															GRAZIE : è la prima 
															parola che si 
															disegna sulle mie 
															labbra nel momento 
															in cui la mia 
															memoria viaggia 
															indietro fino al 17 
															aprile 2006, quando 
															con le mie calze, 
															piene di api, ho 
															invaso il ‘pianeta’ 
															“La Contessa” …
															Già, scrivo, 
															“grazie” , 
															semplicemente, per 
															le persone che siete 
															sia con me che nella 
															vita… per gli 
															abbracci, i sorrisi, 
															le carezze, che 
															elargite 
															generosamente anche 
															se siete fisicamente 
															lontani… anche solo 
															attraverso gli occhi 
															o una parola… grazie 
															perché ‘vedete’ chi 
															è di fronte a voi, 
															perché mi ‘vedete’ … 
															perché ascoltate il 
															mondo di ogni anima 
															che entra nella 
															vostra piccola 
															grande realtà!
															
															
															
															Siete capaci, con 
															una stretta di mano, 
															di travolgere, 
															ipnotizzare, chi 
															viene da voi, 
															magari, con un 
															dubbio, una paura, 
															riguardo questi 
															misteriosi e 
															straordinari animali 
															che nitriscono… 
															chiunque, metta 
															piede lì, nella 
															vostra ‘comunità’ , 
															lascia ‘qualcosa’ di 
															triste ma prende 
															gratuitamente 
															‘qualcosa’ di 
															prezioso, va via con 
															la consapevolezza di 
															aver ‘rubato’ perché 
															percepisce uno 
															strano senso di 
															‘ricchezza’ … Ogni ‘bipede’, 
															nel momento in cui 
															varca la soglia del 
															cancello (che, 
															finalmente, dopo 
															varie peripezie, ho 
															imparato ad aprire! 
															) , avverte la 
															sensazione di un 
															abbraccio ideale e, 
															quando, poi, va via, 
															mentre agita la mano 
															allegramente per 
															comunicare il 
															proprio piacere di 
															essere stato lì da 
															voi, si sente più 
															‘pesante’ perché, 
															magari, è entrato 
															con un vuoto che voi 
															avete colmato, 
															regalandogli così un 
															senso di pienezza, 
															facendolo sentire 
															protetto e compreso…
															
															
															
															Franco con la sua 
															pazienza serafica… 
															con la sua pipa 
															onnipresente con un 
															retrogusto di 
															sapone… con il suo 
															affezionato tabacco, 
															con il gilet colmo 
															di leccornie per i 
															quadrupedi che 
															nitriscono… con il 
															cappello calato 
															sugli occhi e un 
															sorriso sempre 
															pronto lì sugli 
															zigomi… eternamente 
															in pace con se 
															stesso e con la 
															vita… ogni volta che 
															è di fronte a me, ho 
															voglia di 
															abbracciarlo per 
															rubargli l ‘energia 
															che ha… credo che se 
															non avessi un padre, 
															vorrei che lui fosse 
															il mio… ma sono 
															contenta anche così 
															perché è bello 
															davvero averlo come 
															AMICO…
															
															
															
															Angelo, con al sua 
															generosa presenza 
															fisica e l’ aria da 
															sornione, mi sembra 
															si gongoli dalla 
															gioia anche solo 
															quando stringe, tra 
															l’ indice e il medio 
															della mano, o gli 
															pende dalle labbra, 
															la sua sigaretta… 
															somiglia a Lucky 
															Luke versione, 
															ovviamente, 
															extra-large…
															
															
															
															Guido ‘grande’ , con 
															i suoi riccioli 
															brizzolati, sembra 
															il “cappellaio 
															matto” di Alice… 
															anche lui sempre in 
															compagnia di 
															mademoiselle pipa ma 
															eternamente senza 
															‘combustibile’ … 
															presenza costante è 
															la sua grappa… 
															evidente la sua 
															generosità verso i 
															suoi simili e la 
															dolcezza verso gli 
															animali… credo sia 
															una persona con un 
															gran bisogno di dare 
															e ricevere affetto 
															di cui questo ‘nido’ 
															, chiamato “La 
															Contessa” , lo 
															riempie totalmente…
															
															
															
															Teresa! Fantastica 
															Teresa che Vicenza 
															ci ha ceduto con 
															sacrificio… 
															meravigliosa Teresa! 
															Mi comunica un 
															gigantesco senso di 
															protezione quasi 
															materna… deve avere 
															un cuore capace di 
															accogliere ogni 
															granello di vita 
															per, poi, 
															restituirlo, a chi 
															le sta intorno, 
															sottoforma di una 
															gemma preziosa… 
															quando mi stringe la 
															mano e mi guarda 
															negli occhi per 
															dirmi “ciao, torna 
															presto! ” , ho la 
															sensazione, andando 
															via, di aver parlato 
															per ore con lei…
															
															
															
															Poi, c’ è Guido, 
															alias “Guido Freedom” 
															o “Guido piccolo” o 
															“Guido dormi dormi” 
															… trascorre le sue 
															ore o in sella al 
															suo fedele destriero 
															o abbandonato tra le 
															braccia di Morfeo, 
															immerso in un sonno 
															profondo e 
															ristoratore, momento 
															in cui lo potete 
															trovare su di una 
															trave all’ esterno o 
															nella club house… a 
															mio parere, potrebbe 
															sorridere di più 
															perché è palese che 
															voglia sorridere, 
															solo che la 
															timidezza diventa 
															padrona, spesso, dei 
															suoi muscoli 
															facciali , impedendo 
															ad essi di 
															rilassarsi e 
															distendersi in un 
															caldo sorriso… ora, 
															mi rivolgo a Guido 
															in prima persona: 
															credo tu sia una 
															persona buona e 
															generosa… lascia che 
															noi lo avvertiamo 
															attraverso un tuo 
															sorriso…
															
															
															
															Francesca, la dolce 
															amazzone che ricordo 
															avere un fiocco 
															bordò che le tiene 
															stretti i capelli… 
															ha le movenze e la 
															spontaneità di una 
															bimba e come tale, 
															ha le sue paure che, 
															mi auguro, presto, 
															si trasformino in 
															fervente coraggio 
															perché solo così 
															sarà ‘libera’ …
															
															
															
															Florinta che conosco 
															poco… lei, con la 
															sua chitarra di cui 
															vorrei ascoltare 
															presto la ‘voce’ … 
															la sua leggera 
															presenza mi comunica 
															sicurezza e 
															serenità… 
															
															
															
															Maurizio, un 
															incredibile 
															personaggio che 
															sembra nato dalle 
															pagine di un 
															fumetto… con i suoi 
															occhiali da sole, il 
															laccio del cappello 
															che si dondola sotto 
															il mento e il sigaro 
															stretto tra le 
															labbra… si nasconde 
															dietro una coltre 
															impenetrabile di 
															piccoli gesti e di 
															silenzi… lo 
															definisco il ‘cowboy 
															solitario’ … lui, 
															Zimbra e Pedra sono 
															un trio davvero 
															simpatico…
															
															
															
															Poi, c’ è Rino: un 
															meridionale con la 
															precisione di un 
															settentrionale!
															Olga, la mia amica 
															Olga, nonché 
															collega… con il suo 
															sorriso e i suoi 
															occhi da cerbiatto… 
															piena di gioia, con 
															una velata timidezza 
															che gestisce 
															serenamente… e, 
															Mariangela con i 
															suoi occhi che sono 
															dei ‘fari’ , con la 
															sua passione per la 
															danza del ventre… mi 
															sembra di vederla 
															ondeggiare con il 
															suo bacino… immagine 
															inebriante… vorrei 
															un po’ della sua 
															sensualità dato che 
															non è una mia 
															qualità innata e la 
															potrei acquisire con 
															il tempo, forse, in 
															un’ altra vita con 
															forti e pressanti 
															raccomandazioni 
															dall’ Alto… 
															
															
															
															E, tutte le altre 
															persone di cui, ora, 
															non ricordo il nome 
															ma sono impressi nei 
															miei occhi i loro 
															occhi, ogni 
															sopracciglio che s’ 
															inarca, ogni fronte 
															che si aggrotta, 
															ogni angolo delle 
															labbra che va su… la 
															mia memoria è labile 
															riguardo ad un nome 
															ma non dimentica 
															ogni persona che era 
															lì alla Pasquetta: 
															di molte non ricordo 
															il nome ma ho dei 
															flash di chi aveva 
															una ‘passione’ per 
															le mie calze con le 
															api o di chi 
															(Savino) fece un 
															volo iperbolico da 
															Monachella…
															
															
															
															Però, di ognuna di 
															queste persone, io 
															conserverò la 
															semplicità dei 
															gesti, la 
															spontaneità, la 
															limpidezza dello 
															sguardo, la 
															giovialità, la 
															voglia di giocare 
															con se stessi e la 
															vita… 
															
															
															
															Spero di non essermi 
															dimenticata di 
															nessuno di voi, né 
															degli alberi, i cui 
															rami mi accolgono 
															ogni volta che mi 
															arrampico su di 
															essi… né del camino 
															che, anche quando 
															sonnecchia, mi 
															emoziona… né dei 
															miei adorati mici 
															che con la loro 
															leggera invadenza mi 
															fanno sorridere…né 
															del ‘comitato di 
															accoglienza’ i cui 
															membri sono il 
															simpatico Carbone e 
															la sua band a 4 
															zampe… né dei 
															colorati fiori che 
															incorniciano questo 
															pezzetto di cielo… 
															né di loro, i miei 
															meravigliosi e 
															misteriosi amici 
															che, con il loro 
															nitrito, comunicano 
															libertà e amore… né 
															dello sherry e del 
															brodo di giuggiole 
															(di cui, io sola 
															usufruisco! ) … né 
															di ogni singola 
															molecola di ossigeno 
															che aleggia nella 
															vostra ‘casa’ …. 
															Pasquetta è stata la 
															conferma di un’ idea 
															che già avevo di 
															voi… le ore 
															trascorse lì a “La 
															Contessa” sono state 
															un balsamo per me, 
															una carezza uguale a 
															quella che una mamma 
															dona alla sua bimba 
															prima di 
															addormentarsi…
															
															
															
															
															Non immaginate 
															quanto ‘bene’ mi 
															abbiate fatto il 17 
															aprile 2006 con il 
															vostro pranzo 
															‘luculliano’ , pieno 
															di colori, odori, 
															sapori… mi sono 
															riempita di voi… mi 
															avete restituito a 
															me stessa perché mi 
															‘vedete’ … forse, 
															sarò un po’ diversa, 
															sui generis, o 
															voglio essere 
															diversa per non 
															riconoscermi in una 
															persona e scoprire 
															così di avere 
															bisogno di lei … ma 
															io mi sono 
															riconosciuta in voi 
															perché ho bisogno di 
															voi… 
															So di essere un 
															elemento di disturbo 
															con le mie calze, la 
															mia rumorosa 
															presenza che rasenta 
															quasi l’ invadenza, 
															i miei occhiali 
															rosa, la pipa e la 
															voce da Paperino… e, 
															per questa ragione, 
															vi chiedo ‘scusa’ …
															
															
															
															Grazie perché ogni 
															volta che sono con 
															voi, mi lasciate 
															sempre ‘qualcosa’ di 
															grande che io non 
															sarò mai in grado di 
															restituirvi, quindi, 
															sono in debito con 
															tutta “La Contessa” 
															…
															
															
															
															Grazie per la 
															Pasquetta, per ogni 
															bicchiere di acqua, 
															ogni sorso di vino, 
															per ogni sapore, 
															odore, per ogni 
															sorriso, sguardo, 
															risata, abbraccio, 
															parola… per ogni 
															volta che avete 
															pronunciato il mio 
															nome… grazie perché 
															avete il mio stesso 
															‘sentire’ … vi 
															guardo e mi 
															riconosco e scopro 
															ancora una volta che 
															le persone sono 
															meravigliose…
															
															P. S. Ho una 
															domanda: vi è 
															piaciuto o non vi è 
															piaciuto il mio 
															‘riso alla 
															messicana’ ?
															Altra domanda: 
															costituiamo una 
															“Compagnia della 
															Pipa” ?
															In extremis: Teresa, 
															scusa, se non sono 
															stata di aiuto a te 
															sia all’ inizio che 
															alla fine del 
															pranzo… mi dispiace 
															davvero tanto di non 
															aver contribuito 
															fisicamente al 
															pranzo, tranne che 
															con il mio riso 
															‘extra- comunitario’ 
															… scusa ancora… la 
															prossima volta, mi 
															rimboccherò le 
															maniche invece di 
															ingarbugliarmi tra 
															pipa, torta di 
															ricotta, 
															cioccolatini e 
															grafen… 
															Vi voglio bene, 
															davvero… La vostra 
															affezionata e matta
															
															
															
															pseudo amazzone
															pseudo giornalista
															futuro medico 
															veterinario…
															Fiamma