L’uomo e il
cavallo
(dedicato alla gente dal cuore
pugliese)
di Franco Cuttano
E’ indiscutibile che l’animale che più di tutti accompagna con la sua
presenza la
storia
dell’uomo è il cavallo.
Questo
incredibile legame viene
testimoniato da una immensa
documentazione
storica.
Una per tutti i dipinti parietali di cavalli trovati nella famosa Grotta
Paglicci del
nostro
Gargano (FG) nella quale, da
tempo, scava e ricerca una
equipe
dell’Università
di Siena capitanata dalla
prof.ssa Maria Ronchitelli che
ci spiega che
la grotta è
stata vissuta da animali e
uomini preistorici.
Ma senza andare troppo lontano pensiamo agli antichi scritti, ai palazzi
reali, ai
castelli,
alle fortezze, agli obelischi,
alle statue e alle fontane con
destrieri che
impreziosiscono
le piazze, al nostro museo
foggiano con le ritrovate
antiche tombe
dei
cavalieri, con i suoi vasi, con
i suoi affreschi, quadri etc.
senza dimenticare il
nostro
Epitaffio, i nostri Regi
Tratturi, i cavalli della nostra
Sala del Consiglio
Provinciale
e il nostro prestigioso Deposito
Cavalli Stalloni di Foggia (IRIIP).
Anche il mistero non manca a Foggia con quella forma di “testa di cavallo”
impressionata
misteriosamente nella mappatura
viaria del centro storico.
Sono così incredibilmente unite la storia dell’uomo e del cavallo che non
commetto
errori se
dico: “la storia dell’uomo si è
fatta a cavallo”.
L’espressione più autentica di questo mio pensiero è data dalla figura
mitica del
Centauro
(uomo forte grazie al suo
rimanente corpo di cavallo).
Basterebbe prendere una foto di famiglia di appena 50 anni fa scattata in
città
per vedere
sullo sfondo un cavallo sellato,
una carrozza o un carro da
lavoro.
Tutto questo per dire che se qualcuno vuole insegnarci la storia locale e
poi
notiamo che
questo cultore di storia, nei
suoi pensieri, nei suoi scritti,
nei suoi
racconti e
anche nei suoi comportamenti
dimentica cosa è stato il
cavallo per
l’uomo in
tutto il suo percorso storico
vuol dire che tanto ha ancora da
studiare
per
raccontare qualcosa soprattutto
a noi foggiani, dauni e
pugliesi.
Il bello è che gli intrecci che legano a doppio filo la storia del cavallo
con la nostra
non sono
finiti visto i nuovi e
tantissimi spazi che questo
magico animale sta
velocemente
occupando e sviluppando. Settori
poco costosi e avvicinabili da
tutti.
Foggia, se solo sapesse guardare oltre il suo dito e mirare alto, con il
suo
complesso
IRIIP così magnificamente
posizionato in città, con i suoi
cavalli, con
il Museo
delle carrozze, con la sua
Fiera, con i suoi Regi Tratturi
che ci portano
sul Gargano
e nel resto della sua bellissima
provincia e con altri tanti suoi
tesori,
potrebbe
avviarsi nella giusta direzione
ed essere riconosciuta come la
“Città
del Cavallo”.
Un richiamo internazionale che può far bene alla Capitanata e all’intera
Puglia.
Foggia, 17 dicembre 2008
f.to Franco Cuttano
(Quadro Tecnico di Equitazione)
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